20 marzo 2021

LE RISORSE LIMITATE

adattato da “Chimica blu” - Brady, Jespersen, Hyslop, Pignocchino- Ed. Zanichelli

Il nostro pianeta, simile ad una minuscola astronave che viaggia nell’immensità del cosmo, è abitato oggi da quasi 8 miliardi di persone, bisognose di risorse per poter condurre una vita dignitosa. Limitarne il consumo, come illustrato da Francesca nel post precedente, è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030, l’Obiettivo 12. La Terra infatti riceve un’unica risorsa abbondante dallo spazio: la luce del Sole. Per tutte le altre, i suoi abitanti possono affidarsi solo alle riserve che si trovano nella «stiva» dell’astronave stessa.

La Terra è in grado di rigenerare (entro certi limiti e con i suoi ritmi) una parte delle risorse che ci offre, come l’ossigeno, il suolo fertile, le specie viventi vegetali e animali (risorse rinnovabili). Tuttavia ogni anno, l’Earth overshoot day, cioè il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse rinnovabili prodotte dal pianeta nell’intero anno e inizia ad intaccare le riserve destinate alle generazioni future, cade sempre prima: nel 2019 è stato il 29 luglio … e non è stato ancor prima solo perché i paesi in via di sviluppo hanno tuttora ritmi di consumo significativamente più bassi dei paesi più ricchi.

Altre risorse, quelle non rinnovabili, sono presenti in quantità sostanzialmente fisse e immutabili: tra queste spiccano gli elementi chimici che si trovano nella crosta terrestre e nell’atmosfera.

La Tavola periodica dell’abbondanza degli elementi:

rappresenta ogni elemento con una casella tanto grande quanto maggiore è la sua abbondanza relativa sulla crosta terrestre o nell’atmosfera. In verde sono rappresentati gli elementi che siamo sicuri di avere in abbondanza anche per il futuro. In giallo, arancio e infine in rosso sono indicati quelli per la cui disponibilità, alla luce dell’utilizzo intensivo che ne facciamo e delle limitate «scorte» sulla Terra, c’è crescente preoccupazione. In particolare, gli elementi in rosso potrebbero esaurirsi entro la fine del secolo. 

Ovviamente, una volta usati e divenuti rifiuto, gli elementi “non scompaiono” dalla terra (fatta eccezione per l’elio che, essendo leggero, si disperde nello spazio) ma se non opportunamente differenziatiriciclati sono dispersi nell’ambiente in modo che il loro recupero diventa impossibile sia per ragioni tecniche che economiche. Si pensi, per esempio, ai rifiuti abbandonati nelle discariche, nei fiumi e nei mari. 

In alcune caselle di tale Tavola Periodica è riportato il simbolo dello smartphone, un oggetto che  racchiude fra i 30 e i 40 elementi chimici. In ogni singolo cellulare le quantità degli elementi utilizzate sono minuscole, ma il n. di apparecchi in circolazione è colossale, maggiore del n. di abitanti del pianeta e quindi l’impatto sullo stock limitato di minerali presenti sulla Terra è notevole. Molti di questi elementi appartengono alla famiglia delle terre rare; ecco di seguito un link per approfondire la conoscenza di questi ultimi. Terre rare:

https://drive.google.com/file/d/1inChfye9lr5RHmrnOUcY0dpi3MloeUNW/view?usp=sharing

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