La netiquette è l'insieme
delle regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento (dal
francese etiquette) sulla Rete (dall’inglese net), è’, cioè,
sinonimo di buon comportamento quando si usa internet, una pratica che è spesso
dimenticata dalle schiere di nuovi digitalizzati che hanno cominciato a scrivere
sul web negli ultimi anni.
La conoscenza della netiquette è
importante perché seguire le linee guida per un comportamento accettabile,
rende la rete un luogo più piacevole per tutti gli utenti.
MAIL
I. Includi sempre, nello spazio dell’OGGETTO,
l'argomento del messaggio in modo chiaro e specifico e, se il testo dovesse
essere molto lungo (oltre 20 righe), invialo con un file in attachment in pdf o
in word (meglio 2004 e non 2008).
II. Apri la PE tutti i giorni e rispondi sempre almeno
entro le 48 ore per dare la conferma al mittente della presa in visione.
III. Cerca di rispondere mantenendo
sempre lo stesso “OGGETTO” per conservare una struttura storica ordinata dei
messaggi inviati e ricevuti, "agganciandoli" uno dopo l'altro.
IV. Mantieni la privacy dei mittenti,
cancellando dal testo l’indirizzo ed utilizzando la casella Bcc o Ccn se devi
inviare lo stesso messaggio a più destinatari che non si conoscono tra di loro.
V. Non fare uso indiscriminato di
testo con caratteri in maiuscolo.
VI. La dimensione del messaggio non
deve essere troppo grande, in genere dovrebbe rimanere al di sotto di 100-200
kB e non inviare file con nomi lunghi e con caratteri particolari come quelli
di punteggiatura. Concorda col destinatario l’invio di file molto pesanti
(oltre 1 MB).
VII. Non inviare messaggi privati da postazioni
di lavoro dalle quali possono essere letti da altri (tutela te stesso e il tuo
destinatario).
VIII. Cita il testo a cui rispondi il più brevemente
possibile in modo che risulti chiaro ciò a cui ti riferisci nella risposta.
IX. Non richiedere indiscriminatamente, per qualsiasi
messaggio, la ricevuta di ritorno.
X. Non condurre "guerre di opinione"
a colpi di messaggi e contro-messaggi: se ci sono diatribe personali, è meglio
risolverle via PE in corrispondenza privata tra gli interessati.
EMOJI PER CREARE EMPATIA
Come abbiamo accennato, nel
digitale, il contesto è quasi sempre informale, ma abbiamo a disposizione solo
parole e punteggiatura. Sono del tutto assenti quelli che i linguisti chiamano
«tratti soprasegmentali» e cioè il tono, la cadenza e la velocità
del parlato. E mancano quegli elementi fisici chiamati «prossemica»:
i gesti,
i sorrisi,
i movimenti
delle sopracciglia. Così i fraintendimenti sono dietro l’angolo.
SOCIAL NETWORK
Quando usiamo i social network
tutto diventa più fluido, c’è davvero poco di codificato per quanto riguarda la
buona educazione. E facciamo scivoloni che il comune buon senso ci avrebbe
evitato. Volgarità, discorsi offensivi che non faremmo mai in pubblico
trapelano con troppa facilità. E sfoghi momentanei finiscono scolpiti nella
pietra. Da un lato allora, bisogna sempre rispettare tutti e non scrivere la
prima cosa che ci viene in mente. Dall’altro lato però dobbiamo imparare a
essere tolleranti: perché può capitare a tutti di avere momenti di scarsa
lucidità. E poi: chiedere scusa sui social network non ci priva mai della
dignità. Ma c’è anche la «normale
amministrazione» della nostra vita social. Nella quale è sempre meglio non
esagerare: mai condividere troppi status, né comunicare al mondo ogni singolo
bar nei quali siamo stati in vacanza. Perché rischiamo di monopolizzare le
bacheche dei nostri amici. Meglio allora trattenerci e accumulare un po’ di
pensieri per pochi post. E poi, se condividiamo un'idea o una foto di
qualcun altro, è corretto dare la paternità e citare l’autore. Sembreremo
meno originali, ma non daremo l’idea di rubare qualcosa che non ci
appartiene.
LA BUONA EDUCAZIONE IN CHAT
E infine c’è il regno del privato:
le chat. Non devono essere il far west. Possiamo abbandonarci al flusso di coscienza
solo con i nostri amici intimi, ma ci sono alcuni principi da seguire. Meglio
non spezzettare troppo le conversazioni: a ogni invio corrisponde una notifica.
E si può evitare di far suonare decine di volte uno smartphone per qualcosa che
può essere riassunto in un solo concetto. Poi, i messaggi copia-incolla, come
la versione online delle vecchie catene di Sant’Antonio sono sempre
interpretate come fastidiose. Meglio esser netti da questo punto di vista:
vanno bloccate. E anche gli invii massicci di immagini, meme o animazioni non
sono sempre graditi, soprattutto se non richiesti. A meno che questa funzione
non è stata disabilitata, vedremo sempre se una persona è attiva sul pc o sullo
smartphone. Ma non è un buon motivo per insistere e pretendere una risposta
immediata. Sempre meglio pazientare. Programmi come WhatsApp non hanno previsto
un modo per accettare o rifiutare un invito. E così ci ritroviamo coinvolti in
lunghissime code di messaggi. Allora è meglio compensare con un po’ di buona
educazione e chiedere ai nostri amici se vogliono partecipare prima di
aggiungerli a una chat di gruppo. Anche i messaggi vocali non sono sempre la
scelta giusta: certo è più facile registrare la propria voce anziché scrivere,
ma dobbiamo tenere a mente che il nostro interlocutore può non essere solo e
non poter ascoltare il messaggio in tranquillità. Una buona regola generale è
questa: se ci accorgiamo di aver registrato più di 15 secondi, è il caso
cambiare mezzo e passare alle vecchie telefonate.
Aurora Magro 3D
SITOGRAFIA:
http://www.sisdca.it/public//i-10-comandamenti-della-netiquette.pdf
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