14 novembre 2020

LA NETIQUETTE, IL GALATEO DI INTERNET


                                                                                                                   

La netiquette è l'insieme delle regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento (dal francese etiquette) sulla Rete (dall’inglese net), è’, cioè, sinonimo di buon comportamento quando si usa internet, una pratica che è spesso dimenticata dalle schiere di nuovi digitalizzati che hanno cominciato a scrivere sul web negli ultimi anni.                                                                                                                         

La conoscenza della netiquette è importante perché seguire le linee guida per un comportamento accettabile, rende la rete un luogo più piacevole per tutti gli utenti.

MAIL

I. Includi sempre, nello spazio dell’OGGETTO, l'argomento del messaggio in modo chiaro e specifico e, se il testo dovesse essere molto lungo (oltre 20 righe), invialo con un file in attachment in pdf o in word (meglio 2004 e non 2008).

II. Apri la PE tutti i giorni e rispondi sempre almeno entro le 48 ore per dare la conferma al mittente della presa in visione.

III. Cerca di rispondere mantenendo sempre lo stesso “OGGETTO” per conservare una struttura storica ordinata dei messaggi inviati e ricevuti, "agganciandoli" uno dopo l'altro.

IV. Mantieni la privacy dei mittenti, cancellando dal testo l’indirizzo ed utilizzando la casella Bcc o Ccn se devi inviare lo stesso messaggio a più destinatari che non si conoscono tra di loro.

V. Non fare uso indiscriminato di testo con caratteri in maiuscolo.

VI. La dimensione del messaggio non deve essere troppo grande, in genere dovrebbe rimanere al di sotto di 100-200 kB e non inviare file con nomi lunghi e con caratteri particolari come quelli di punteggiatura. Concorda col destinatario l’invio di file molto pesanti (oltre 1 MB).

VII. Non inviare messaggi privati da postazioni di lavoro dalle quali possono essere letti da altri (tutela te stesso e il tuo destinatario).

VIII. Cita il testo a cui rispondi il più brevemente possibile in modo che risulti chiaro ciò a cui ti riferisci nella risposta.

IX. Non richiedere indiscriminatamente, per qualsiasi messaggio, la ricevuta di ritorno.

X. Non condurre "guerre di opinione" a colpi di messaggi e contro-messaggi: se ci sono diatribe personali, è meglio risolverle via PE in corrispondenza privata tra gli interessati.

EMOJI PER CREARE EMPATIA

Come abbiamo accennato, nel digitale, il contesto è quasi sempre informale, ma abbiamo a disposizione solo parole e punteggiatura. Sono del tutto assenti quelli che i linguisti chiamano «tratti soprasegmentali» e cioè il tono, la cadenza e la velocità del parlato. E mancano quegli elementi fisici chiamati «prossemica»: i gesti, i sorrisi, i movimenti delle sopracciglia. Così i fraintendimenti sono dietro l’angolo.

Anche la punteggiatura digitale segue regole diverse. Soprattutto in chat, un punto fermo non è solo la fine di una frase. Viene caricato con un significato spiacevole: come il desiderio di chiudere. I puntini di sospensione, soprattutto se ripetuti, comunicano invece l’idea di poca chiarezza. Mentre i punti esclamativi, se usati con moderazione, comunicano entusiasmo. Se vogliamo sottolineare che abbiamo scherzato, una faccina sorridente verrà apprezzata, anche se non abbiamo confidenza con il nostro interlocutore. Usate con moderazione, emoji ed emoticon non vanno relegate agli scambi tra amici. Riescono a compensare l’assenza di empatia delle conversazioni online.

SOCIAL NETWORK

Quando usiamo i social network tutto diventa più fluido, c’è davvero poco di codificato per quanto riguarda la buona educazione. E facciamo scivoloni che il comune buon senso ci avrebbe evitato. Volgarità, discorsi offensivi che non faremmo mai in pubblico trapelano con troppa facilità. E sfoghi momentanei finiscono scolpiti nella pietra. Da un lato allora, bisogna sempre rispettare tutti e non scrivere la prima cosa che ci viene in mente. Dall’altro lato però dobbiamo imparare a essere tolleranti: perché può capitare a tutti di avere momenti di scarsa lucidità. E poi: chiedere scusa sui social network non ci priva mai della dignità.  Ma c’è anche la «normale amministrazione» della nostra vita social. Nella quale è sempre meglio non esagerare: mai condividere troppi status, né comunicare al mondo ogni singolo bar nei quali siamo stati in vacanza. Perché rischiamo di monopolizzare le bacheche dei nostri amici. Meglio allora trattenerci e accumulare un po’ di pensieri per pochi post. E poi, se condividiamo un'idea o una foto di qualcun altro, è corretto dare la paternità e citare l’autore. Sembreremo meno originali, ma non daremo l’idea di rubare qualcosa che non ci appartiene.

LA BUONA EDUCAZIONE IN CHAT

E infine c’è il regno del privato: le chat. Non devono essere il far west. Possiamo abbandonarci al flusso di coscienza solo con i nostri amici intimi, ma ci sono alcuni principi da seguire. Meglio non spezzettare troppo le conversazioni: a ogni invio corrisponde una notifica. E si può evitare di far suonare decine di volte uno smartphone per qualcosa che può essere riassunto in un solo concetto. Poi, i messaggi copia-incolla, come la versione online delle vecchie catene di Sant’Antonio sono sempre interpretate come fastidiose. Meglio esser netti da questo punto di vista: vanno bloccate. E anche gli invii massicci di immagini, meme o animazioni non sono sempre graditi, soprattutto se non richiesti. A meno che questa funzione non è stata disabilitata, vedremo sempre se una persona è attiva sul pc o sullo smartphone. Ma non è un buon motivo per insistere e pretendere una risposta immediata. Sempre meglio pazientare. Programmi come WhatsApp non hanno previsto un modo per accettare o rifiutare un invito. E così ci ritroviamo coinvolti in lunghissime code di messaggi. Allora è meglio compensare con un po’ di buona educazione e chiedere ai nostri amici se vogliono partecipare prima di aggiungerli a una chat di gruppo. Anche i messaggi vocali non sono sempre la scelta giusta: certo è più facile registrare la propria voce anziché scrivere, ma dobbiamo tenere a mente che il nostro interlocutore può non essere solo e non poter ascoltare il messaggio in tranquillità. Una buona regola generale è questa: se ci accorgiamo di aver registrato più di 15 secondi, è il caso cambiare mezzo e passare alle vecchie telefonate.

Aurora Magro 3D

SITOGRAFIA:

http://www.sisdca.it/public//i-10-comandamenti-della-netiquette.pdf

https://www.corriere.it/tecnologia/provati-per-voi/cards/nuovo-galateo-digitale-mail-social-8-consigli-la-buona-educazione/emoji-creare-empatia.shtml

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