15 aprile 2021

Biostampa 3D: una nuova strategia per creare vasi sanguigni

L’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano e la Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare hanno sviluppato una strategia per generare nuovi vasi sanguigni in organismi viventi, evitando l'immuno rigetto e aprendo la strada ad applicazioni avanzate di medicina rigenerativa cellulare.

La stampa 3D ha fatto molti passi avanti specialmente nel campo della medicina in cui ha portato grande innovazione, in particolare, nella medicina rigenerativa grazie all’applicazione di tecniche di stampa cellulare, pertanto denominata biostampa 3D. Questa tecnologia sfrutta termoplastiche e idrogel per stampare veri e propri tessuti organici e per strutture semplici, come quelle cartilaginee, i risultati sono entusiasmanti.

Con la stampante 3D vengono costruiti degli scaffold, cioè delle impalcature progettate e stampate con materiali biocompatibili. Su queste strutture di sostegno, si va a depositare il bioinchiostro costituito da idrogel e da cellule dell’organo. Successivamente, le cellule andranno a modificarsi in modo tale da rendere la struttura cellulare autosufficiente e stabile, mentre lo scaffold biocompatibile sottostante si degraderà.

Le vescicole extracellulari e il loro impiego.

Le vescicole extracellulari sono microbolle prodotte dalla membrana delle cellule endoteliali, che rivestono l’interno dei vasi e trasportano proteine e acidi nucleici, in grado di diffondere istruzioni alle cellule circostanti microscopiche. Esse sono state riconosciute come agenti universali della comunicazione intercellulare e inter-organismica, sia nei processi cellulari normali sia in quelli patologici. In questo studio, esse sono state addizionate alla Gelatina Metacrilata, per formare il bioinchiostro cioè l'idrogel usato nella biostampa 3D. Hanno così garantito una rapida generazione di nuovi vasi sanguigni in modelli animali, sia immunodeficienti che non, impiantati con strutture 3D biostampate. Sono considerati i nuovi vettori del futuro.

Un grande passo avanti per la medicina rigenerativa!

Per la prima volta si è sfruttato il signaling molecolare, cioè la capacità di impartire istruzioni attraverso l’attivazione di molecole, per regolare il comportamento delle cellule precursori endoteliali, le staminali incaricate a diventare endoteliali, dell’organismo ricevente, fino a creare nuovi vasi sanguigni che seguono la geometria delle fibre stampate. La rapida vascolarizzazione di un tessuto ischemico così ottenuta potrebbe esser vitale per pazienti che hanno subito un danno tissutale ma anche fondamentale per il trattamento di quelle patologie, come il diabete, che presentano importanti disfunzioni endoteliali.

Combinando competenze di biologia cellulare e molecolare con la chimica e l’ingegneria dei tessuti si possono ottenere strutture vascolari altamente specializzate e funzionali. Questa nuova strategia garantisce un adeguato nutrimento ematico al tessuto trapiantato, garantendo un attecchimento funzionale.

da: Corriere della sera

https://www.agi.it/scienza/news/2021-03-15/vasi-sanguigni-stampa-3d-11781434/
https://biomedicalcue.it/biostampa-3d-nuova-strategia-creare-vasi-sanguigni/29816/
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/03/15/vasi-sanguigni-biostampa-3d

AUTRICI: Madia Francesca, Talarico Miriam, Tolomeo Giada, Torchia Elena

Un microsoftware biologico per una cura innovativa dell'epilessia

Che cos’è l’epilessia?

L’epilessia è un disturbo cronico cerebrale di cui esistono diverse forme. Si caratterizza per la manifestazione di crisi epilettiche ricorrenti e spontanee. Normalmente le informazioni vengono trasmesse tra le cellule nervose tramite impulsi elettrici; per crisi epilettica si intende una scarica elettrica anomala e non controllata, che interrompe la normale funzionalità cerebrale, in modo transitorio.


Esistono diversi tipi di crisi:

Crisi toniche (irrigidimento dei muscoli)
Crisi di assenza ("piccolo male", caratterizzate da rapida e fugace perdita di coscienza, dai 4 ai 20 secondi)
Crisi miocloniche (improvvisi e brevi sussulti di braccia e gambe)
Crisi atoniche (perdita del controllo muscolare)
Convulsioni tonico-cloniche ("grande male", il tipo più grave di crisi epilettica, con: fase di contrazione intensa che riguarda tutto il corpo, fase caratterizzata da convulsioni e una fase di risoluzione).

COME CURARE L’EPILESSIA

Le crisi epilettiche possono essere curate in diversi modi, con l’assunzione di farmaci antiepilettici, con la terapia chirurgica, e con la stimolazione del nervo vago sinistro.
I farmaci sono in grado di controllare gli attacchi in modo efficace in circa il 70% dei casi. Coloro che hanno crisi generalizzate in più dell'80% dei casi possono essere ben controllati con i farmaci, mentre ciò si verifica solo nel 50% di persone con crisi parziali.

PRIME: un progetto innovativo per la cura dell’epilessia

In studi precedenti riguardanti l’epilessia, è stato dimostrato che il fattore neurotrofico derivato dalle cellule gliali (GDNF) ha un importante ruolo nella soppressione della crisi epilettica. L’utilizzo del GDNF come un normale farmaco non è possibile, poiché non potrebbe penetrare nel cervello data la sua natura chimica. Lo scopo del progetto PRIME è quello di creare un “micro-software biologico” capace di prevedere l’arrivo della crisi epilettica e bloccarla prima che essa si manifesti, tramite il rilascio preventivo di GDNF.

Per fare ciò sono state create delle microcapsule al cui interno vengono poste delle cellule ingegnerizzate, capaci di secernere GDNF bloccando la crisi prima che si manifesti. Per evitare reazioni di rigetto, queste microcapsule vengono rivestite da un’apposita membrana semi-permeabile, la quale comunque permette il passaggio della sostanza terapeutica. Queste microcapsule sono state già testate in ratti epilettici e hanno mostrato efficacia nel 90% delle crisi. È stato testato sull’uomo in studi di tollerabilità, ma deve essere rifinito per l’uso clinico.

Per fare ciò, verranno utilizzati i risultati dallo studio dei ricercatori del Royal College of Surgeons in Irlanda. Questi ricercatori hanno scoperto che alcune ore prima del manifestarsi di una crisi epilettica si ha un aumento di frammenti di tRNA. Le cellule ingegnerizzate quindi riconosceranno l’aumento di tRNA come evento scatenante e dovranno rilasciare la sostanza, prevenendo la crisi epilettica.

Questo innovativo e promettente approccio terapeutico proposto è davvero poco invasivo. Gli esperti ritengono che se si dovesse dimostrare un approccio efficace nella cura dell’epilessia, potrebbe anche essere esteso ad altre malattie neurologiche.

https://www.humanitas.it/malattie/epilessia/

https://it.wikipedia.org/wiki/Epilessia#Prognosi

https://biomedicalcue.it/  

https://app.ayoa.com/mindmaps/a6949c16-7a78-45c5-9a10-e57b5ddd69f0

AUTRICI: Riccelli Annamaria, Rijitano Gaia, Muraca Noemi, Piccoli Giorgia

14 aprile 2021

INTERFACCE CERVELLO-MACCHINA (BMI)



BMI è l'acronimo di Brain Machine Interface. Tradotto in italiano significa interfacce cervello-computer anche dette interfacce neurali. I BMI sono dei dispositivi in grado di leggere e interpretare l'attività cerebrale per trasmettere poi istruzioni a un computer o a una macchina esterna, per esempio ad un arto robotico. Le BMI possono collegare quindi una persona paralizzata con un braccio robotico: il dispositivo interpreta l'attività neurale del soggetto e muove il braccio robotico. 

Sono davvero una tecnologia promettente in medicina, ma hanno un problema: richiedono un intervento chirurgico invasivo per essere impiantati nel cervello e poter leggere così l’attività neurale.

Il team dell'università Caltech (California Institute of Technology) ha però da poco sviluppato un nuovo tipo di BMI, davvero poco invasiva; per leggere l’attività cerebrale corrispondente alla pianificazione del movimento questo dispositivo sfrutta la tecnologia a ultrasuoni funzionali (fUS) e può mappare con precisione l’attività neurale da precise regioni in profondità del cervello con risoluzione altissima. Ma, tecnicamente, come fanno gli ultrasuoni a dirci quando un’area si attiva? Sono già stati usati per percepire i movimenti di organi interni o del feto, il segnale ad ultrasuoni è in grado di percepire il movimento persino dei globuli rossi in avvicinamento o in allontanamento. Lo studio si è svolto su primati non umani, ora i ricercatori vorrebbero replicarlo su volontari umani reduci da traumi che hanno già richiesto che fosse loro asportata una porzione di cranio. Le nuove informazioni ottenute hanno costituito inoltre la base di sei progetti di collaborazione, quattro dei quali sono ancora in corso. Per molti pazienti con lesioni spinali, la perdita della presa con le mani è uno dei problemi maggiori. Il progetto GRASP CONTROL & BMI ha posto le basi per continuare la ricerca sullo sviluppo di BMI che assicurino un buon controllo di questa funzione da impiegare in applicazioni di riabilitazione e assistenza medica delle persone che hanno subito amputazioni o paralisi. L'interfaccia cervello-macchina oltre ad essere una tecnologia affascinante rappresenta una speranza per tante persone paralizzate!

SITOGRAFIA
https://biomedicalcue.it/interfacce-cervello-macchina-bmi-tecnologia-ultrasuoni/29946/  https://cordis.europa.eu/article/id/159594-grasping-grasp-bmi/it 
https://www.ultimavoce.it/interfaccia-macchina-cervello/ 

mappa su AYOA: https://app.ayoa.com/mindmaps/7abf4132-cdff-4b15-a887-672860c84eed 

Autori: Catizone Michael, D'Obici Gabriele, De Fazio Antonio, Gualtieri Nicola 3^D

02 aprile 2021

EMOZIONI ED ESPRESSIONI FACCIALI: DAGLI STUDI DI EKMAN AL SOFTWARE FACEREADER

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. Secondo la maggior parte delle teorie moderne, le emozioni sono un processo multi-componenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve.

In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente.

Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d'animo, anche se questi termini vengono spesso usati indifferentemente nel senso comune.


Replicando gli studi compiuti da Charles Darwin nel libro pionieristico "L'espressione delle emozioni negli uomini e negli animali" (1872), lo psicologo americano Paul Ekman ha confermato che una caratteristica importante delle emozioni fondamentali è data dal fatto che vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili. Come suggerisce il titolo del libro di Darwin, anche gli animali provano emozioni: hanno circuiti neurali simili, hanno reazioni comportamentali simili e le modificazioni psicofisiologiche da essi sperimentate svolgono le stesse funzioni.

Ekman, ha analizzato come le espressioni facciali corrispondenti ad ogni singola emozione interessino gli stessi tipi di muscoli facciali e allo stesso modo, indipendentemente da fattori quali latitudine, cultura e etnia. Tale indagine è stata suffragata da esperimenti condotti anche con soggetti appartenenti a popolazioni che ancora vivono in modo "primitivo", in particolare della Papua Nuova Guinea.

La sorpresa si manifesta sul volto con le sopracciglia alzate e incurvate, la pelle sotto il sopracciglio stirata, rughe orizzontali attraverso la fronte, le palpebre aperte, quella superiore sollevata e quella inferiore abbassata, la mascella si abbassa ma senza alcun stiramento o tensione della bocca. La paura si manifesta sul volto attraverso le sopracciglia sollevate e ravvicinate, le rughe della fronte sono al centro e non attraversano la fronte, la palpebra superiore sollevata e la bocca aperta con le labbra leggermente tese o stirate all’indietro. Il disgusto si manifesta principalmente nella parte bassa del viso e nella palpebra inferiore, precisamente con il labro superiore sollevato, il labro inferiore sollevato e premuto a quello superiore oppure abbassato e lievemente protruso, il naso arricciato, le guance sollevate, pieghe sotto la palpebra inferiore e sopracciglia abbassate spingendo verso la palpebra superiore. La rabbia si manifesta sul volto attraverso le sopracciglia abbassate e ravvicinate, rughe verticali tra le sopracciglia, palpebra inferiore tesa ma non necessariamente sollevata, sguardo fisso e occhi che possono sembrare sporgenti, le labbra serrate con gli angoli diritti o abbassati o aperte e tese e le radici possono essere dilatate. La felicità si mostra sul volto attraverso gli angoli della bocca stirati all’indietro e sollevati, la bocca chiusa o aperta, una ruga che scende dal naso fino oltre gli angoli della bocca, le guance sollevate, la palpebra inferiore con rughe sottostanti ma non tesa e zampe di gallina agli angoli esterni degli occhi. La tristezza si manifesta sul volto attraverso gli angoli interni delle sopracciglia sollevati, gli angoli della bocca piegati in giù o le labbra tremanti e l’angolo interno delle palpebre superiori sollevato.

L'emozione ha altresì effetto sugli aspetti cognitivi: può causare diminuzioni o miglioramenti nella capacità di concentrazione, confusione, smarrimento, allerta, e così via. Il volto e il linguaggio verbale possono quindi riflettere all'esterno le emozioni più profonde: una voce tremolante, un tono alterato, un sorriso solare, la fronte corrugata indicano la presenza di uno specifico stato emotivo.
 

Secondo la teoria diencefalica di Cannon-Bard, lo stimolo emotigeno, che può essere un evento, una scena, un'espressione del volto o un particolare tono di voce, viene elaborato in prima istanza dai centri sottocorticali dell'encefalo, in particolare l'amigdala che riceve l'informazione direttamente dai nuclei posteriori del talamo (via talamica o sottocorticale) e provoca una prima reazione autonomica e neuroendocrina con la funzione di mettere in allerta l'organismo. In questa fase l'emozione determina quindi diverse modificazioni somatiche, come ad esempio la variazione delle pulsazioni cardiache, l'aumento o la diminuzione della sudorazione, l'accelerazione del ritmo respiratorio, l'aumento o il rilassamento della tensione muscolare.




All’interno degli studi contemporanei sulla cognizione si discute invece della relazione tra una componente affettiva (interna) e una componente espressiva (esterna) dell’emozione stessa. Non solo importanti studi neuroscientifici negano che vi sia una distinzione netta tra le due componenti, ma è ormai largamente dimostrato come l’aspetto emotivo sia spesso primario e determinante in ogni processo di decision-making, anche in quelli apparentemente più “oggettivati” e legati ai dati. Fondamentali e sempre più numerose sono, soprattutto negli Stati Uniti ma ormai in tutto il mondo, le ricerche che approfondiscono il ruolo delle emozioni nella comunicazione politica, nella pubblicità, nel marketing e nella diffusione di contenuti su Internet (la cosiddetta “viralità online”), ricerche che, come già detto, spesso fanno riferimento alle emozioni di base individuate fin dagli anni Sessanta del secolo scorso dallo psicologo statunitense Paul Ekman e dal suo gruppo di ricerca. Il software FaceReader dell’azienda olandese Noldus, il più usato nel mondo per lo studio delle espressioni facciali che rivelano le emozioni (software che ha fra l’altro codificato i risultati del lavoro di Paul Ekman), non solo è utile a fini di marketing e comunicazione pubblica ma può essere utile anche in medicina per comprendere le emozioni di quanti non sono in grado di esprimerle, come neonati, persone affette da demenza o disabilità psichiche e cognitive.

SITOGRAFIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Emozione  
https://www.noldus.com/about-noldus/ethics-face-reading
CREATO DA: Criniti Giulia, Magro Aurora, Versea Aldo e Prestigiacomo Gabriele
MAPPA MENTALE: https://app.ayoa.com/mindmaps/b7fee0fa-23f2-4c9c-990a-eeed88c40988