02 aprile 2021

EMOZIONI ED ESPRESSIONI FACCIALI: DAGLI STUDI DI EKMAN AL SOFTWARE FACEREADER

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. Secondo la maggior parte delle teorie moderne, le emozioni sono un processo multi-componenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve.

In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente.

Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d'animo, anche se questi termini vengono spesso usati indifferentemente nel senso comune.


Replicando gli studi compiuti da Charles Darwin nel libro pionieristico "L'espressione delle emozioni negli uomini e negli animali" (1872), lo psicologo americano Paul Ekman ha confermato che una caratteristica importante delle emozioni fondamentali è data dal fatto che vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili. Come suggerisce il titolo del libro di Darwin, anche gli animali provano emozioni: hanno circuiti neurali simili, hanno reazioni comportamentali simili e le modificazioni psicofisiologiche da essi sperimentate svolgono le stesse funzioni.

Ekman, ha analizzato come le espressioni facciali corrispondenti ad ogni singola emozione interessino gli stessi tipi di muscoli facciali e allo stesso modo, indipendentemente da fattori quali latitudine, cultura e etnia. Tale indagine è stata suffragata da esperimenti condotti anche con soggetti appartenenti a popolazioni che ancora vivono in modo "primitivo", in particolare della Papua Nuova Guinea.

La sorpresa si manifesta sul volto con le sopracciglia alzate e incurvate, la pelle sotto il sopracciglio stirata, rughe orizzontali attraverso la fronte, le palpebre aperte, quella superiore sollevata e quella inferiore abbassata, la mascella si abbassa ma senza alcun stiramento o tensione della bocca. La paura si manifesta sul volto attraverso le sopracciglia sollevate e ravvicinate, le rughe della fronte sono al centro e non attraversano la fronte, la palpebra superiore sollevata e la bocca aperta con le labbra leggermente tese o stirate all’indietro. Il disgusto si manifesta principalmente nella parte bassa del viso e nella palpebra inferiore, precisamente con il labro superiore sollevato, il labro inferiore sollevato e premuto a quello superiore oppure abbassato e lievemente protruso, il naso arricciato, le guance sollevate, pieghe sotto la palpebra inferiore e sopracciglia abbassate spingendo verso la palpebra superiore. La rabbia si manifesta sul volto attraverso le sopracciglia abbassate e ravvicinate, rughe verticali tra le sopracciglia, palpebra inferiore tesa ma non necessariamente sollevata, sguardo fisso e occhi che possono sembrare sporgenti, le labbra serrate con gli angoli diritti o abbassati o aperte e tese e le radici possono essere dilatate. La felicità si mostra sul volto attraverso gli angoli della bocca stirati all’indietro e sollevati, la bocca chiusa o aperta, una ruga che scende dal naso fino oltre gli angoli della bocca, le guance sollevate, la palpebra inferiore con rughe sottostanti ma non tesa e zampe di gallina agli angoli esterni degli occhi. La tristezza si manifesta sul volto attraverso gli angoli interni delle sopracciglia sollevati, gli angoli della bocca piegati in giù o le labbra tremanti e l’angolo interno delle palpebre superiori sollevato.

L'emozione ha altresì effetto sugli aspetti cognitivi: può causare diminuzioni o miglioramenti nella capacità di concentrazione, confusione, smarrimento, allerta, e così via. Il volto e il linguaggio verbale possono quindi riflettere all'esterno le emozioni più profonde: una voce tremolante, un tono alterato, un sorriso solare, la fronte corrugata indicano la presenza di uno specifico stato emotivo.
 

Secondo la teoria diencefalica di Cannon-Bard, lo stimolo emotigeno, che può essere un evento, una scena, un'espressione del volto o un particolare tono di voce, viene elaborato in prima istanza dai centri sottocorticali dell'encefalo, in particolare l'amigdala che riceve l'informazione direttamente dai nuclei posteriori del talamo (via talamica o sottocorticale) e provoca una prima reazione autonomica e neuroendocrina con la funzione di mettere in allerta l'organismo. In questa fase l'emozione determina quindi diverse modificazioni somatiche, come ad esempio la variazione delle pulsazioni cardiache, l'aumento o la diminuzione della sudorazione, l'accelerazione del ritmo respiratorio, l'aumento o il rilassamento della tensione muscolare.




All’interno degli studi contemporanei sulla cognizione si discute invece della relazione tra una componente affettiva (interna) e una componente espressiva (esterna) dell’emozione stessa. Non solo importanti studi neuroscientifici negano che vi sia una distinzione netta tra le due componenti, ma è ormai largamente dimostrato come l’aspetto emotivo sia spesso primario e determinante in ogni processo di decision-making, anche in quelli apparentemente più “oggettivati” e legati ai dati. Fondamentali e sempre più numerose sono, soprattutto negli Stati Uniti ma ormai in tutto il mondo, le ricerche che approfondiscono il ruolo delle emozioni nella comunicazione politica, nella pubblicità, nel marketing e nella diffusione di contenuti su Internet (la cosiddetta “viralità online”), ricerche che, come già detto, spesso fanno riferimento alle emozioni di base individuate fin dagli anni Sessanta del secolo scorso dallo psicologo statunitense Paul Ekman e dal suo gruppo di ricerca. Il software FaceReader dell’azienda olandese Noldus, il più usato nel mondo per lo studio delle espressioni facciali che rivelano le emozioni (software che ha fra l’altro codificato i risultati del lavoro di Paul Ekman), non solo è utile a fini di marketing e comunicazione pubblica ma può essere utile anche in medicina per comprendere le emozioni di quanti non sono in grado di esprimerle, come neonati, persone affette da demenza o disabilità psichiche e cognitive.

SITOGRAFIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Emozione  
https://www.noldus.com/about-noldus/ethics-face-reading
CREATO DA: Criniti Giulia, Magro Aurora, Versea Aldo e Prestigiacomo Gabriele
MAPPA MENTALE: https://app.ayoa.com/mindmaps/b7fee0fa-23f2-4c9c-990a-eeed88c40988

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